Siri registra la voce per due anni: allerta privacy per lo Sportello dei Diritti

Lo Sportello dei Diritti avvisa gli utenti Apple di un probabile problema di privacy con l'utilizzo di Siri.

Siri registra la voce per due anni: allerta privacy per lo Sportello dei Diritti

Siri registra per due anni le voci degli utenti che si rivolgono a "lei". Lo attesta la rivista Wired, ma la conferma è subito giunta da Apple, che ha spiegato come i dati vengano conservati per due anni nei server dell'azienda.

Così, lo Sportello dei Diritti lancia un allarme sulla privacy, dato che molti non sono a conoscenza di questo processo. Nell'epoca del Web 2.0, la privacy è diventata qualcosa di molto aleatorio e spesso nuove applicazioni e social network non sono certo d'aiuto. C'è comunque da dire che se molti utilizzano Siri per chiedere informazioni utili, ci sono persone che ci giocano su, chiedendo follie e ponendo quesiti ironici per vedere come reagirà Siri: fa sorridere l'eventualità che simili richieste vengano conservate per ben due anni nei server Apple.

"Trudy Muller, portavoce di Apple - spiega il responsabile dello Sportello dei Diritti di Lecce Giovanni D'Agata in una nota alla stampa - ha confermato il salvataggio delle voci. La compagnia manterrebbe in archivio i dati vocali per due anni. Questi dati vengono poi registrati sui server stessi di Apple dove, per l'archiviazione, viene assegnato loro un numero che rappresenta l'utente dal quale provengono.

Da questo numero sono contrassegnati per i primi sei mesi di permanenza nel server, periodo di tempo dopo il quale i dati vengono dissociati dal suddetto numero per essere conservati in maniera anonima per altri 18 mesi. Uno scandalo questa pratica. Gli utenti chiedono una migliore informazione sulla privacy su questa pratica già criticata negli Stati Uniti. Pertanto, è necessario che sia indicato un link che porta l'utente direttamente sulla pagina della privacy di Apple, al fine di avere un quadro chiaro del servizio prima di essere acquistato".

È molto difficile che Apple accolga questa richiesta: gli utenti sono ormai milioni e predisporre un simile servizio nel servizio, benché lo Sportello dei Diritti ponga un'osservazione innegabilmente giusta, appare quasi fantascienza. Gli schermi sono diventati ormai la nostra ossessione quotidiana e se la privacy non c'è più, molti preferiscono mettersi l'anima in pace ugualmente.

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