Siti internet e app per smartphone nel mirino del Garante della Privacy

Il Garante ha avviato un’indagine mondiale per valutare se i siti internet e le app rispettano la privacy dei minori

Siti internet e app per smartphone nel mirino del Garante della Privacy

Molti siti internet e applicazioni per cellulari sono stati analizzati dal Garante per la privacy per stabilire se i contenuti e le modalità adottate rispettano la privacy dei minori. L'accesso al web e l'uso degli smartphone da parte dei minori rappresentano due fenomeni strettamente connessi tra loro e in parte rafforzati anche dalle tante offerte proposte dalle compagnie di telefonia. Spesso infatti l'acquisto di un device di ultima generazione è accompagnato da tariffe particolarmente convenienti che consentono di ampie possibilità di navigazione a prezzi davvero contenuti. Per avere qualche esempio basta ad esempio mettere Tim le sue offerte a confronto con quelle degli altri operatori di telefonia per rendersi conto delle tante opportunità del mercato.

Spesso per incentivare le vendite o magari per promuovere l'ultimo smartphone, molti produttori tech sottoscrivono dei particolari accordi con le compagnie telefoniche. In questo modo ogni consumatore può acquistare l'ultimo smartphone pagando una piccola rata mensile che comprende anche il traffico telefonico. Per avere qualche esempio basta ad esempio informarsi su Apple e le sue offerte oppure su Samsung e gli altri colossi del mercato, per rendersi conto delle tante offerte proposte disponibili.

Siti internet e app: una minaccia per i minori?

L'uso quotidiano di smartphone e l'accesso alla rete da parte di minori rappresenta da sempre uno dei temi più complessi da gestire. Proprio per verificare l'attuale situazione, il Garante per la privacy ha avviato una nuova indagine per verificare se i contenuti e le modalità di gestione dei siti e delle applicazioni per smartphone rispettano la privacy dei minori. Quest'ultima iniziativa fa parte del progetto "Privacy Sweep 2015" ed è promossa dal Global Privacy Enforcement Network (Gpen), la rete internazionale nata per rafforzare la collaborazione tra le Autorità della privacy di diversi Paesi.

Proprio nei giorni scorsi, compresi tra l'8 e il 12 maggio, è stata condotta un'indagine per verificare le garanzie e le modalità di gestione della privacy offerte dal web e dai vari dispositivi mobile. L'indagine è stata condotta da 28 Autorità di tutto in mondo che hanno analizzato attentamente i siti e le più note app utilizzate dai più giovani, comprese quelle per scaricare i giochi. Tra gli elementi analizzati rientreranno soprattutto le procedure per la raccolta delle informazioni personali e le autorizzazioni richieste per scaricare le applicazioni.

Obiettivi e finalità del progetto

Tutti i dati raccolti faranno parte di un report generale che, oltre ad esprimere un giudizio complessivo, conterrà anche delle dettagliate valutazioni in merito alle procedure adottate da ogni singolo Paese. Lo scopo è tutelare i minori, con particolare riferimento ai minori di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, che sembrano essere più vulnerabili e quindi più esposti alle minacce della rete. La grande competenza tecnologica mostrata dai minori sembra essere alla base di molti casi di violazione della privacy e procedure errate per il trattamento dei dati personali. Tablet, pc e smartphone sono i mezzi che si prestano maggiormente a questi rischi.

Grazie al progetto "Privacy Sweep 2015" sarà possibile avviare tanti progetti ed interessanti iniziative, prime fra tutte quella di accrescere la consapevolezza di proteggere i dati personali. Per fare questo occorre favorire il rispetto delle norme per la salvaguardia degli utenti minori e sviluppare azioni di sensibilizzazione e formazione del pubblico sull'uso delle applicazioni. Per i risultati dell'indagine internazionale bisognerà invece attendere l'arrivo del prossimo autunno.

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