PlaceRaider, il virus spia che può infettare lo smartphone

Il malware è in grado di accedere ai dispositivi mobile di ultima generazione scattando foto e ricreando modelli in 3D degli ambienti immortalati.

PlaceRaider, il virus spia che può infettare lo smartphone

Nel 1984 George Orwell e la sua straordinaria lungimiranza consegnavano alla storia la visione di una società i cui individui si trovano ad essere costantemente osservati (a propria insaputa) da soggetti esterni; l'opera che descriveva un simile scenario, Big Brother, fu tacciata di irrealismo, ma l'evoluzione dei tempi e l'avvento dei reality show hanno dimostrato l'esatto contrario. L'epoca dello "spionaggio di massa" è infine giunta, e l'invenzione appena arrivata dagli Usa non fa altro che alimentare il processo; stiamo parlando di PlaceRaider, il software capace di infettare gli smartphone - celandosi in app come Instagram o Hipstamatic - immagazzinare tutte le immagini riprese dalla fotocamera e ricreare gli ambienti immortalati in 3D.

Come sottolineato anche da Repubblica stamani, l'applicazione è stata ideata dai ricercatori dell'Università dell'Indiana insieme con i tecnici della Us Naval Surface Warfare Center; nel tentativo di dare vita ad un software da impiegarsi esclusivamente per usi scientifici, essi hanno in realtà inaugurato una nuova frontiera dell'hackeraggio. Una volta che il malware, insidiatosi nel dispositivo, avrà raccolto i dati e le immagini di cui necessita, consentirà infatti all'hacker di turno (mediante l'invio e il trasferimento delle informazioni raccolte) di ricreare un modello in 3D degli ambienti ripresi, osservandone la disposizione e scrutandone le caratteristiche più nascoste.

Per assicurarsi che la vittima non si renda conto della presenza di PlaceRaider, il programma disattiva autonomamente i suoni prodotti dallo scatto di una foto, ed è in grado di offuscare anche l'immagine di anteprima che solitamente appare sul display quando si è in procinto di scattare. Individui comuni e privi di competenze informatiche non impiegheranno di certo il software, ma la sua applicazione appare invece perfetta per quel concerne atti quali lo spionaggio industriale o il furto di segreti aziendali.

Al momento il software funziona solo su Android, ma a breve assicurano i ricercatori, verranno implementate delle versioni nuove ed alternative, applicabili anche con riferimento a iOS e Windows Phone.

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