App per smartphone e l'idea che può cambiarti la vita

Programmare le app per smartphone, potrebbe essere il lavoro del nuovo millennio

App per smartphone e l'idea che può cambiarti la vita

Gli smartphone, le app e la loro letterale invasione del mondo, hanno fatto la fortuna di tanti e non si parla soltanto delle ormai miliardarie case produttrici. Da quando smartphone sempre più tecnologici, comel'iPhone e i vari Samsung Galaxy S, hanno rivoluzionato il mondo della telefonia mobile, tutti vogliono nuove applicazioni e chi ha avuto l'idea giusta è diventato miliardario. Internet è piena di notizie riguardanti programmatori o ragazzini appassionati che grazie ad un bel cervello, passione e una buona dose di fortuna, si sono trasformati da persone qualunque a moderni Paperon de Paperoni.

Brandon Bogle, per esempio, ha creato nel 2008, un app che trasforma l'iPhone in un acquario (Koi Pond). Venduto ad un costo di 0,70 centesimi, i download complessivi, gli hanno fatto guadagnare ben cinque milioni di euro e Bogle ha lasciato il suo lavoro mettendosi a programmare a tempo pieno. Poi c'è Robert Nay, quattordicenne programmatore di una delle App più scaricate per iPhone, Bubble Ball. Messo online gratuitamente l'app ha superato in successo Angry Birds, permettendo a Robert di ricevere finanziamenti che gli hanno permesso di aprire una propria azienda di sviluppo app e videogiochi.

Testimonianze di ordinaria fortuna che spingerebbero chiunque a provarci. Se la storia però ci narra che avendo un po' di fortuna si può sfondare, ci mette anche di fronte a casi di persone che nonostante passino le loro giornate a programmare, sono ancora alle prese con la vita di sempre. Non è infatti la conoscenza tecnica a fare la differenza, (sono infatti state create una serie di app che creano app per smartphone) ma l'idea geniale. Cogliere la reale esigenza degli utenti smartphone e reale conoscenza del mondo app, sono questi i particolari che fanno differenza.

Il passaggio successivo è quello di diffondere l'applicazione, scegliendo la piattaforma giusta, e pubblicizzarla. Bisogna tenere presente però, che se l'app è a pagamento, Google o Apple, trattengono il 30% dei ricavi. Se invece si parla di app gratuita, a fare la fortuna del programmatore potrebbero essere gli eventuali introiti pubblicitari o l'interesse di qualche multinazionale. Fatto sta che conoscenza della materia e attenzione per il settore sono le due caratteristiche principali di chi voglia imbarcarsi in un progetto del genere, per il resto è una buona dose di fortuna a fare il resto.

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