Canone Rai su smartphone, tablet e pc per 1,8 miliardi

Arriva la proposta del canone Rai su smartphone, tablet e pc, imposte più basse ma ineludibili e pervasive

Canone Rai su smartphone, tablet e pc per 1,8 miliardi

Ad oggi, in Italia, praticamente chiunque svolge le proprie attività quotidiane con smartphone alla mano. Che si sia scelto il sistema operativo Android, o iOS o ancora Windows Phone, mettendo gli abbonamenti cellulare incluso a confronto per l'acquisto del migliore top di gamma, non esiste, in ogni caso, italiano che non comunichi, lavori, legga o faccia sport con il proprio dispositivo mobile.

Se dunque si è riusciti a risparmiare sull'acquisto del telefono confrontando le offerte Vodafone con quelle di H3G o Wind, ora la proposta di legge di Renzi per il canone Rai su smartphone, minaccia un costo aggiuntivo per il semplice possesso del dispositivo.

Fra le ipotetiche modifiche al canone, infatti, c'è proprio quella dell'allargamento dell'imposta ai dispositivi mobile e ai personal computer. Oltre ai proprietari del tv, verranno dunque colpiti gli utenti di tutti gli strumenti collegati al web come smartphone, tablet e pc.

L'evasione al canone Rai su smartphone, tablet e pc diventerebbe, poi, praticamente impossibile, a meno di evadere anche la bolletta della luce. Le due, infatti, saranno assimilate in un'unica fattura e, secondo la novità della bolletta 2.0, automaticamente recapitata via mail ai contribuenti.

Migliori notizie per quanto riguarda l'importo che dagli attuali e plurievasi 113,50 euro scenderà a una media di circa 60 euro. La cifra, tra i 35 e gli 80 euro, varierà in base all'indicatore Isee e permetterà al governo un'entrata di 1,8 miliardi di euro recuperando ampiamente i 450 milioni non pervenuti anno dopo anno.

L'obbligo del pagamento del canone Rai su smartphone, tablet e pc si somma a quello per il possesso del tv e coinvolge tutti i cittadini che possiedono apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive, abbonati al satellitare o a pay tv inclusi.

Esonerati dal pagamento, invece, i militari italiani delle Forze Armate o i militari stranieri delle Forze Nato, gli agenti diplomatici e i consolari e, infine, i rivenditori e i riparatori di televisioni, come previsto dalla normativa già in vigore.

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